Olio extravergine. Produzione siciliana ai minimi storici

Batosta per produttori e consumatori

Annata pessima per i produttori e i consumatori di olio extravergine di oliva, ottenuto dalla molitura di olive provenienti dalle regioni italiane. Crolla, infatti, la produzione di olive e la resa in olio a causa dell'andamento climatico anomalo registrato nei mesi scorsi e dallo sviluppo di fitopatie conseguenti agli attacchi prevalenti della mosca e della tignola dell'ulivo. 

In ginocchio l'intera filiera olivicola, soprattutto, delle aree interne della Sicilia, dove il crollo del quantitativo prodotto unitamente alla bassissima resa, ha registrato il minino storico attestato mediamente oltre al 50 per cento in meno rispetto alle migliori annate.

A farne le spese da un lato i produttori, che nonostante l'aumento dei prezzo del prodotto, non potranno compensare le spese di produzione e dall'altro il consumatore che dovrà sborsare il 30 e in alcuni casi anche oltre il 40 per cento in più rispetto a quanto pagato negli anni passati.

Ciò che desta particolare attenzione e preoccupazione tra gli addetti ai lavori è la considerazione che quanto accaduto nel settore olivicolo, così come in agricoltura in genere, potrebbe non considerarsi come un fatto occasionale o eccezionale. Il rischio, infatti, è che gli effetti dei mutamenti climatici, in continua e repentina evoluzione, possano compromettere quantitativamente e qualitativamente in maniera sistematica le produzioni di olio che nel nostro territorio hanno raggiunto negli anni livelli di eccellenza. 

Per gli esperti diventa prioritario sostenere il comparto olivicolo, anche per le sue insostituibili funzioni ambientali e paesaggistiche, introdurre adeguate tecniche agronomiche conservative in grado di aiutare le pianta ad adattarsi alle conseguenze dei mutamenti climatici che incidono sulla stabilità del terreno e sullo sviluppo delle fitopatie.

Altra strategia invocata dagli addetti ai lavori consiste nell'attuazione di un piano olivicolo capace di favorire la realizzazione di nuovi impianti allo scopo di raggiungere l'autosufficienza della produzione olivicola, che in atto copre il 60 per cento del fabbisogno reale. Per la provincia di Enna, vocata ad una agricoltura di eccellenza, diventa fondamentale non solo rafforzare la filiera olivicola, grazie all'innovazione, ma creare le condizioni per agevolare il ricambio generazionale che dia dignità e lavoro qualificato ai giovani imprenditori.

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Categorie: La Provincia, Ambiente e AgricolturaNumero di visite: 2980

Tags: settore olivicolo olio

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