Palermo vertice Libia. Tanto rumore per nulla?

Disertato dai Capi di Stato il summit a Palermo rischia di essere un flop

Non ci sono nè Merkel, nè Trump, nè Putin al summit di Palermo. Allertati ,invece, tutti i vice dei premier del Mondo per accendere i fari su una questione scottante come la pace e l'economia. Da una parte l'Occidente, interessato ai gasdotti e oleodotti arabi, dall'altra gli Stati musulmani cui si rivolge, in prima linea, il presidente del Governo, Conte, per mettere un punto  a tutte le tensioni internazionali e aprire una trattativa di "pace". Ma i presupposti non ci sono. Non solo i potenti della Terra hanno disertato il vertice internazionale , ma anche in queste ore frenetiche il vice della Libia, Hafter, ha dato il suo niet all'incontro. La macchina organizzativa, però, è già in moto da sabato. Tutto il perimetro attorno a Villa Igiea, ovvero tutto il quartiere dell'Acquasanta, risulta transennato, con il divieto di accesso pure ai pedoni. Disagi per gli abitanti del quartiere,  ivi comprese le cinque scuole limitrofe chiuse. Anche il porto di Villa Igea, così come hanno deciso i vertici della sicurezza, è stato alleggerito di 100 barche. Spiegamento di forze dell'ordine mai visto con mezzi blindati e mitra spianati. A proposito della sicurezza, un militare che vuole mantenere l'anonimato, veterano di spedizioni in Libia e Afganistan commenta " E' un fatto gravissimo che questa occasione venga sprecata. Così non facciamo che offrire alle future generazioni un mondo pieno di asperità e di conflitti". L'ufficiale in divisa con le lacrime agli occhi ricorda la sua ultima esperienza proprio in Libia.

"Eravamo impegnati in un posto di blocco nella Capitale, quando passa una madre con il tradizionale chador che aveva solo gli occhi visibili e teneva per mano una bambina di tre anni. Impaurita poichè doveva superare la nostra postazione , per raggiungere la sua destinazione. Io comandavo il plotone, le feci cenno di passare, rassicurandola. Un militare a fianco a me, offrì alla bambina una caramella gommosa che si trovava in tasca. La piccola, in un primo momento restia, accettò, illuminandosi con un sorriso. Abbiamo compiuto questo gesto sicuri che nessun di loro avesse visto quanto accaduto. In realtà non scorgevano nessuno nell'arco di un chilometro, nè militari nè civili. Invece, non fu così. Ci spostammo negli accampamenti dopo otto ore, per farvi ritorno il giorno successivo. All'alba con i nostri mezzi da lontano non capivamo cosa fosse appeso nei due pali rudimentalmente posizionati nel nostro perimetro di azione. Man mano che ci avvicinavamo, non avremmo voluto credere ai nostri occhi. Alla sommità dei due steccati, le teste penzolanti della mamma e della piccola, giustiziate solo perchè avevano avuto un attimo di benevolenza nei nostri confronti. Questo, credo ,sia l'esempio di come noi occidentali siamo odiati e di come loro non si possano definire essere umani, ma solo belve".         

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Categorie: La Provincia, PoliticaNumero di visite: 2884

Tags: Merkel Trump Putin

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