L'idee sono chiare da una parte e confuse dall’altra. Difficile spiegare l’intricata questione che riguarda i Liberi consorzi, però ci proviamo, con l’aiuto di Massimo Greco, nominato esperto dell’organismo collaterale agli Enti locali, l’Asael, dal presidente Matteo Cocchiaro.
Lo scorso 5 agosto l’Ars legifera, dopo 5 anni di baraonda e commissariamenti infiniti del Governo Crocetta, il ritorno delle Province, che prevede la elezione a suffragio universale.
Ma il Consiglio dei Ministri si oppone, con l’invio alla Corte costituzionale della tanto sofferta legge.
Ad oggi, se nulla accadrà, dovranno indirsi i comizi elettorali 45 giorni prima delle elezioni, fissate per il prossimo mese di maggio e così si arriverebbe a metà marzo. Non solo, ma anche i commissariamenti, che Musumeci, con un suo atto fissa fino al prossimo giugno, rischiano di essere anticostituzionali, poiché, come spiega Greco, con la legge attualmente in vigore, occorrerebbe riconoscere, con le elezioni, il diritto di amministrare agli organi elettivi, ovvero consiglieri, presidenti ed assessori provinciali, al fine di esercitare i loro pieni poteri. Che fare?
Innanzitutto prevedere, in tempi strettissimi, una controriforma da portare all’Ars, che eviti così il pronunciamento della Corte costituzionale, con le modifiche necessarie.
Ma quali queste modifiche?
L’Asael non si pronuncia, ma afferma l’esperto che è già pronta una piattaforma dove si individuano le criticità della normativa in vigore che andrebbero ritoccate.
In parole povere, la nuova legge sarebbe già pronta.
Proprio questa mattina si sta tenendo una riunione, tra gli altri, con Anci ed Asael e l’assessore regionale alle autonomie locali, Grasso, per capire se il neo Governo manifesti la volontà di collaborare con gli organismi, visto che quello passato, come ricorda Greco, “non ha mai tenuto in considerazione i nostri approfondimenti.”
Del resto anche il presidente della Regione Sicilia, Musumeci, ha invitato l’Ars,nei giorni scorsi, a sciogliere il nodo delle Province, legiferando in materia.
Ma il tempo rema contro.
L’iter, difatti, prevede di preparare la controriforma, di sottoporla alla commissione competente che certamente si prenderebbe un po’ di tempo, prima di fornire il parere ed incardinare la legge per l’aula.
Come finirà? Nessuno, in questo momento sa rispondere...