Le Supplici di Ovadia e Incudine. Domani a Morgantina

Appuntamento d’eccezione il 17 agosto alle 19.30 al teatro greco per la rassegna Anfiteatro Sicilia

 

Dopo aver lasciato il segno al teatro greco di Siracusa nel 2015 e, con allestimento ridotto, anche al Plautus festival di Sarsina (Forlì) e nei teatri al chiuso di Caltanissetta e Agrigento, “Le Supplici” di Eschilo, rivisitate da Moni Ovadia e Mario Incudine, tornano a calcare le pietre antiche nella rassegna Anfiteatro Sicilia. E dopo la tappa al teatro antico di Taormina, domani, giovedì 17 agosto alle 19.30, saranno in scena nel teatro greco di Morgantina in un allestimento che vedrà in scena 20 attori-cantanti e quattro musicisti assieme ai sorprendenti costumi originali di Elisa Savi, gentilmente concessi dall’Istituto nazionale del dramma antico di Siracusa. “Le Supplici” firmate da Ovadia e Incudine (autore anche delle musiche) è un'opera musicale e corale le cui protagoniste sono le giovani attrici formate nell'Accademia dell’Inda di Siracusa, splendide Danaidi dalla pelle scura e dalle lunghe capigliature intrecciate che entrano in scena avvolte da burka viola e costumi tribali. Cantata e cuntata in siciliano e greco moderno, la messinscena che si apre al musical e all’opera popolare, è impregnata di temi sociopolitici (il proto-femminismo, il no alla violenza sulle donne, l’accoglienza dei popoli del Mediterraneo): «Impegnato come sono nella difesa dei diritti - spiega Moni Ovadia - ho immediatamente condiviso il problema delle figlie di Danao in fuga dall'Egitto per sottrarsi a un matrimonio forzato, destinate a dichiararsi esuli giungendo ad Argo dove il re Pelasgo è sì accogliente, ma a patto di consultare il popolo. Importantissimo è stato per me ottenere una sonorità multietnica del testo e ho messo a punto un adattamento in lingua siciliana con frammenti di greco odierno assieme a Mario Incudine e Pippo Kaballà». Le Supplici di Eschilo facevano parte di una trilogia composta da Supplici, Figli di Egitto e Danaidi, seguita da un dramma satiresco Amirnone. Fu rappresentata per la prima volta al teatro di Dioniso in Atene, probabilmente nel 463 a.C. 



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