Era già tutto scritto. Anche quest'ultima pagina nera per l'informazione. Cancellata d'emblèe anche la cronaca di Enna del Giornale di Sicilia e con essa cestinata la professionalità di tanti colleghi che, con spirito di abnegazione e soprattutto con fede e passione, hanno da sempre dedicato il loro tempo a raccontare e a dare voce a questo territorio.
Per l'editore la scelta è certamente di tipo economico, il giornale cartaceo non ha più, purtroppo, lo stesso appeal sui lettori,il giornale non si vende più, sorpassato oramai dal web.
Dietro però si cela, mica poi tanto, un chiaro e cinico disegno, in atto oramai da almeno un decennio.
Parola d'ordine è smobilitare per svilire, impoverire, mortificare e per ultimo cancellarlo questo territorio.
E' drammaticamente triste che tutto ciò non interessi più a nessuno. Gli ennesi non si indignano più, hanno imparato a tenere bassa la testa e a pensare egoisticamente che il problema riguardi sempre gli altri.
Se cancellano la Provincia, il problema è dei dipendenti (e chi se ne frega !), se chiudono le imprese ( vivo di stipendio non mi tocca!) se non pagano centinaia e centinaia di lavoratori (peggio per loro). Abbiamo creato così un terreno fertilissimo per consentire che tutto ciò accadesse.
E la cancellazione della pagina di Enna è l'ennesima cartina di tornasole di come Enna sia franata!
Però una cosa va detta. Enna riesce a conquistare le pagine di tutti i giornali solo alla vigilia di qualsiasi competizione politica, per prendere di mira i soliti noti per poi cadere nel dimenticatoio, o meglio in quelle viscere dove è facile nascondere di tutto. E così si muore di indifferenza e di cancro.
A buon intenditor poche parole!