Se di penalità si deve parlare, quelle devono essere inflitte alla Regione Sicilia e non delle ex Province.
Questo in sintesi il messaggio del sindaco di Centuripe Elio Galvagno,riferendosi ai prelievi forzosi del Governo romano che mettono in ginocchio gli enti intermedi, impossibilitati a chiudere i bilanci e costretti a dichiarare il dissesto e mettere in licenziamento i lavoratori e sospendere i territori.
Galvagno questa mattina si è recato presso il luogo della protesta dei dipendenti della ex Provincia, annunciando la sua battaglia “ perché la grave problematica non può più essere derogata, ma richiede risposte immediate, forti e certe,”
Un accorato appello dal primo cittadino a tutti i sindaci dell’ennese.
“Facciamo sentire la nostra voce univoca su una situazione che personalmente ho più volte denunciato e che sta precipitando a causa delle gravi responsabilità del Governo regionale".
Galvagno,sin da ieri, prima giornata di mobilitazione dei lavoratori, ha sensibilizzato il presidente dell’Anci, Leoluca Orlando,che interverrà a sostegno della "questione Enna" per definire al più presto un incontro istituzionale con i vertici del Governo e del Parlamento siciliano.
”E’ urgente e necessario che l’Ars-spiega Galvagno- esamini ed approvi il ddl 1214/a,il primo giorno della ripresa dei lavori,con un fondo vincolato per i dipendenti a tempo determinato, da due mesi sospesi dal servizio. Nello stesso tempo occorre aprire un tavolo con il Governo centrale perché non è possibile che le ex Province siciliane paghino la penalità per non avere approvato la legge Delrio. La tanto annunciata e proclamata riforma degli enti intermedi, in Sicilia, mai attuata, resta al palo, mortificando utenti che non possono usufruire più dei servizi, ma anche dell'indotto, dei territori e dei lavoratori.”