Ex Province. Il problema è serio

Baccei rincara la dose

Non è la prima volta che l’assessore regionale all’ Economia, Baccei, parla a chiare lettere della questione drammatica che si va delineando. E non è la prima volta che ribadisce il diktat romano:approvate la legge sul riordino degli enti locali.

Dopo l’esame della Finanziaria, che dovrà concludersi nella giornata di oggi, l’Ars passerà al vaglio la tanto agognata legge. 

Non si prevedono grandi battaglie. La politica, pare, mostri poco interesse alla vicenda del personale e dei servizi degli enti intermedi, quanto piuttosto alla scelta del voto ponderato o meno sull’ elezione del presidente dei Liberi Consorzi.

Per tornare al tema attuale: come pagare stipendi e funzioni nel breve termine?

L'aula ha votato un finanziamento di 19,1 milioni di euro, di cui  circa 1,2 milioni destinato esclusivamente ai servizi ai disabili.

“Il problema delle Province è molto serio. Ed è un problema da 150, 180 milioni di euro.” 

Dirottare alcuni milioni di euro agli Enti è assolutamente irrisorio per le casse finanziarie provinciali.

“Bisognerà chiedere a Roma di fare la sua parte -ritorna sull’argomento l’assessore- Ma potremo farlo con una legge sulle Province che sia finalmente approvata".

Più chiaro ed esplicito di così non poteva essere. Mobilitazione, sciopero, ed altre forme di protesta dovranno assolutamente coinvolgere l’Assemblea regionale, responsabile del ritardo per l’approvazione di una legge, definita già da tanti “farlocca” proprio perché non può essere una fotocopia di quella nazionale.

“La Delrio- spiega il deputato Pd, Mario Alloro- prevede che i dipendenti in esubero vadano in mobilità presso altri Enti.

E già questo iter è quasi compiuto. Ma in Sicilia, dove i posti pubblici sono tutti coperti come fare?”

 

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