giovedì 8 maggio 2003

Esiti del convegno “I laghi della provincia di Enna: dall’emergenza siccità allo sviluppo agricolo, turistico ed industriale”.

E’ un paradosso che la provincia di Enna, abbia numerosi invasi, tanto che è stata denomina la “provincia dei Laghi”, ma purtroppo nel periodo estivo continua a soffrire la siccità, con gravi conseguenze sull’agricoltura, settore portante dell’economia del territorio. Per ben 8 anni consecutivi è stato dichiarato, infatti, lo stato di calamità naturale. Negli ultimi due anni la siccità ha provocato in provincia di Enna un danno all’agricoltura pari a circa 250 milioni di euro. E’ stato questo il filo conduttore del convegno, organizzato dalla Provincia regionale che si è tenuto mercoledì 7 maggio, nella sala riunioni della facoltà di Scienze Politiche del Consorzio Universitario ennese. Un’occasione per affrontare la problematica a 360 gradi da parte di tutti gli enti ed istituzioni interessati. A moderare il dibattito, il responsabile del servizio agricoltura dell’Ente, Andrea Scoto, che ha introdotto l’argomento riferendo i risultati del monitoraggio effettuato dall’Ente che mostrano come nelle dighe del territorio ennese possono essere accumulati circa 300 milioni di metri cubi di acqua pari ad un terzo dell’acqua accumulabile in tutto il territorio siciliano. E allora perchè si continua a soffrire la sete? Per il responsabile dell’ufficio emergenza idrica della Regione siciliana, Calogero Gambino, il problema è da ricondurre allo stato di salute degli invasi, 49 in tutto il territorio regionale. “Dopo cinque anni dalla costruzione le dighe sono da ritenersi vecchie - ha detto Gambino - Se si considera che la vita media dei nostri invasi è di circa 50 anni si comprende bene che i problemi legati alla sicurezza condizionano enormemente la capacità di contenimento del prezioso liquido. Se infatti tutte le dighe fossero in perfetta “salute” in tutta la Regione si potrebbero invasare oltre 1 miliardo di metri cubi di acqua. “La regione siciliana - ha fatto sapere Gambino - ha avviato uno studio cognitivo su tutto il territorio per analizzare le potenzialità idriche e quindi intervenire per rendere così più efficienti gli invasi. E sulle due dighe più capienti del territorio Ancipa e Pozzilo, il responsabile dell’ Enel Green Power, Roberto Indilli ha annunciato gli interventi strutturali che l’ente gestore sta realizzando. “Per l’Ancipa , considerata per la sue caratteriste la più grande diga in Italia, sono stati avviati lavori di ripristino delle microfessure per recuperarne l’originale capienza dell’invaso stimata in circa 27 milioni di metri cubi. L’Enel Green Power, inoltre, ha avviato il progetto di ripristino della galleria Ancipa-Troina che consentirà di trasferire, nel periodo invernale, 20 milioni di metri cubi di acqua nell’invaso di Pozzillo. Su quest’ultimo, infine, l’ente gestore ha presentato all’Assessorato regionale competente uno studio di fattibilità per riattivare lo scarico di fondo attualmente bloccato. Per l’amministratore del consorzio di bonifica di Enna, Nunzio Caruso, per garantire l’irrigazione delle aree attrezzate, e per incrementarne la superficie irrigua è necessario prevedere un piano per trasferire acqua dalla diga Pozzillo alla diga Sciaguana. Per Caruso, infine, occorre accelerare l’iter per la realizzazione delle opere che permetteranno di convogliare le acque reflue depurate negli invasi. Il direttore della Condiretti di Enna, Giuseppe Marsolo, dopo aver evidenziato che la mancanza di acqua per l’irrigazione compromette il futuro dell’agricoltura, ha proposto la redazione di un documento per chiedere alla Regione siciliana di dare priorità alla provincia di Enna nel piano di distribuzione delle acque. L’assessore provinciale all’Agricoltura Gaetano Giunta, che ha concluso i lavori, si è dichiarato disponibile ad avviare assieme ai sindacati e agli enti preposti alla gestione dell’acqua un lavoro sinergico per affrontare la problematica. L’esponente della giunta Galvagno ha, inoltre, proposto di allungare l’attuale bretella che porta acqua dall’Ancipa a Pergusa per convogliare quella in eccedenza nella diga Olivo e garantire così 5 milioni di metri cubi annui. Su iniziativa delle organizzazioni sindacali agricole e delle istituzioni sarà istituito un tavolo provinciale permanente per l’utilizzo razionale delle acque in agricoltura. Le organizzazioni sindacali propongono inoltre, un monitoraggio delle strutture per assicurare la massima capienza degli invasi e una manutenzione costante delle condotte. Erano presenti tra gli altri, gli onorevoli, Carmelo Tummino ed Edoardo Leanza e l’assessore provinciale all’Ambiente Salvatore Termine.

L’ufficio Stampa
Rossella Inveninato




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