sabato 9 aprile 2005

Le Politiche Comunitarie per il Mediterraneo. Opportunità e strumenti. Conferenza presso l’aula magna dell’Università Kore

Questa mattina (sabato) si è tenuta la conferenza dal titolo Le Politiche Comunitarie per il Mediterraneo. Opportunità e strumenti, presso l’aula magna dell’Università Kore. Hanno partecipato il Presidente della Provincia ,Cataldo Salerno, il Rettore dell’Università, Salvo Andò, l’Assessore al Bilancio ed alle Politiche comunitarie Vincenzo Capizzi, il Dirigente della Comissione Europea DG Relex, Marcello Mori, il Componente del Comitato delle Regioni Oreste Pastorelli, Mario Li Poma, Vice Presidente del Consorzio Universitario. A concludere l’Europarlamentare Pia Locatelli. Presente anche il Vicepresidente dell’Assemblea Regionale Siciliana Mirello Crisafulli.
Dopo i saluti e l’introduzione dell’Assessore Vincenzo Capizzi è intervenuto il Presidente della Provincia, Cataldo Salerno, che ha sostenuto come << momenti come questo sono occasioni importanti per rilanciare e ricostruire il rapporto di fiducia del nostro territorio con l’Unione Europea. Ciò non solo è utile, ma anche indispensabile ,considerando che la nostra terra vive una situazione critica >>. Riguardo invece alla brutta fama di cui godono le pubbliche amministrazioni, relativamente alla gestione dei fondi comunitari, il Presidente ha così commentato << credo che ci sia qualcosa di vero in questa considerazione, ma molte discorsi sono “ frasi fatte “ -continua - la Provincia, si è fatta carico delle risorse finanziare e dello sviluppo strutturale e culturale, procedendo verso un percorso che risolva i deficit di cui il territorio soffre >>. Quindi il rettore della Kore, Salvo Andò, si è soffermato sul senso della cooperazione culturale, sul concetto di integrazione e di identità dell’Europa. << Per l’Università oggi è l’occasione per promuovere i temi dell’integrazione europea, lo sviluppo di relazioni politiche, economiche e commerciali nell’area Mediterranea, che è il punto di riferimento per queste attività - continua il Magnifico Rettore - la nostra giovane università ha nel Mediterraneo non solo la storia ma anche il suo destino, l ’orizzonte prossimo delle nostre sfide >>.
Il Rettore ha inoltre sottolineato come l’identità europea debba interagire con altre “ personalità” forti, come la Regione Sicilia << Quando noi dibattiamo sul confronto tra identità, sappiamo utilizzare gli strumenti giusti, confronto e dialogo, partendo dalla concezione di relativismo culturale, perchè la nostra Europa è la “ patria dei lumi ”. Noi europei siamo utili ad organizzare un tale discorso perché non abbiamo mai cercato di esportare la democrazia, eseguendo un comando etico, divino. Dobbiamo recuperare i nostri valori per recuperare la nostra identità>>. Il rettore inoltre ha aggiunto:<< Non si devono confondere le radici europee con l’identità. Le radici appartengono al passato e rappresentano le basi della nostra cultura e civiltà. L’identità, al contrario, riguarda il presente, il “che cosa è l’Europa oggi” >>.Il Dirigente della Commissione Europea Mori, ha presentato il programma MEDA, creato nel 1995 in seguito alla conferenza di Barcellona, basato sullo spazio comune di pace, solidarietà, collaborazione e sulla promozione del dialogo e dello scambio delle culture civili. Obiettivi generali del progetto sono una programmazione più efficace, oltre che iniziative e piani di sostegno.
Marcello Mori ha poi trattato il tema dei gemellaggi, come strumento di scambio, crescita e rinnovamento di intere amministrazioni. <<La zona del Mediterraneo è stata brillante sulla crescita degli interventi>> .La valorizzazione della cittadinanza europea e del ruolo dei giovani, rappresentanti delle esigenze del domani, è stata trattata da Oreste Pastorelli, che ha invitato la Provincia e l’università ad aprire un serio dibattito su iniziative ambientali, sociali e d economiche.Sul tema della ricerca e della formazione dell’area mediterranea si è soffermato il vicepresidente Li Poma, affermando <<Tecnologia, ricerca, formazione e sviluppo possono rendere alla Sicilia competitiva a livello europeo. E’ importante ampliare le iniziative internazionali per confrontarsi con l’europa.>>A conclusione dei lavori Pia Locatelli ha sottolineato come le università possono arrivare a svolgere quel ruolo un tempo tipico dei porti. << L’università di Enna è un centro di cultura con un altissimo ruolo. Può diventare un punto di riferimento, proprio come lo è un porto per le imbarcazioni. Un luogo cioè dove la cultura non è di passaggio, ma s’attracca alla realtà territoriale>>. L’onorevole Locatelli sostiene inoltre che << bisognerebbe sviluppare una libera circolazione della conoscenza attraverso la creazione di uno spazio europeo della ricerca, aumentando la mobilità di risorse umane e l’investimento tecnologico.”


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