Catastrofe di Marcinelle, debutta in Belgio

Ideato, interpretato e diretto da Alessandro Idonea, con le musiche e la recitazione Mario Incudine, e con Giorgia Boscarino e Andrea Balsamo. Il testo di Maria Elisa Corsaro portato in scena sul luogo della tragedia e nei centri minerari della zona

L’8 agosto del 1956 rimasero 262 vestiti appesi sulle grucce nel capannone esterno della miniera di Marcinelle, in Belgio. Erano di 262 minatori, molti dei quali siciliani emigrati in cerca di fortuna, inghiottiti con le loro tute annerite dall’incendio che divampò all’interno della cava di carbone di Bois du Cazier e che mai più salirono in superficie a riprenderli. A 57 anni dalla tragedia debutta in Belgio lo spettacolo “262 vestiti appesi”, ideato e diretto dal giovane attore catanese Alessandro Idonea, su testo della catanese Maria Elisa Corsaro e portato in scena dallo stesso Idonea, dal cantautore ennese Mario Incudine (nella tripla veste di attore, cantante e compositore delle musiche originali dell’opera), dall’attrice siracusana Giorgia Boscarino assieme al musicista catanese Andrea Balsamo. Le scenografie sono di Marco Medulla, i costumi di Antonio Zagame e i movimenti coreografici di Donatello Capraro. Lo spettacolo, che attraverso la recitazione, la musica e il canto ripercorre i terribili momenti della catastrofe, i sogni e i viaggi degli emigrati che vi morirono e le conseguenze che lasciò nei sopravvissuti e nelle famiglie delle vittime, verrà presentato oggi, venerdì 28 novembre, in anteprima al Club della stampa di Bruxelles, e debutterà domani, sabato 30 novembre, sul luogo della tragedia, al Bois du Cazier di Marcinelle. Seguiranno due repliche, lunedì 2 dicembre al museo minerario Blegny-Mine di Liegi e mercoledì 4 dicembre nella sala Acli "I Carbonari" di Genk. Il testo, recitato in italiano, siciliano e francese maccheronico (la lingua parlata dai minatori siciliani a Marcinelle), è l’omaggio alla memoria offerto da giovani artisti che hanno raccolto i ricordi di uomini e donne di due generazioni più anziani, prendendosi carico di testimoniare un grido di dolore per decenni rimasto sopito, sepolto da una valanga di omissioni. La storia prende vita attraverso il dialogo tra Ture (idonea) e il suo amico cantastorie (Incudine) costretto a emigrare in Belgio per sconfiggere la fame. A segnare il loro cammino, le voci delle madri e delle mogli dei minatori, mentre il brano “Escusè muà pur mon franzè”, la lettera di un sopravvissuto a Marcinelle rimasto muto dopo l’incendio e pubblicata nell’ultimo cd di Mario Incudine, fa da colonna sonora alla storia.
«Per noi è un grande onore portare lo spettacolo dentro la miniera di Marcinelle – spiegano Idonea e Incudine – esibirci davanti ai figli e ai nipoti dei minatori che lì lavorarono e che lì morirono e per i quali è giusto che la memoria di questa tragedia torni a vivere». Lo spettacolo verrà portato in Sicilia la prossima primavera, inserito nel cartellone del teatro Ambasciatori di Catania.




LE DATE
Venerdì 28 novembre, anteprima al Club della stampa di Bruxelles
Sabato 30 novembre, debutto al Bois du Cazier di Marcinelle
Lunedì 2 dicembre, replica al museo minerario Blegny-Mine, Liegi
Mercoledì 4 dicembre, replica nella sala Acli "I Carbonari", Genk

Print
Commenti

Categorie: Costume e SocietàNumero di visite: 3592

Tags:

Theme picker


Ultime notizie

Seguici su YouTube

Seguici su Facebook

«marzo 2024»
lunmarmergiovensabdom
26272829123
45678910
11121314151617
18192021222324
25262728293031
1234567

Archivio