Le opere di Gesualdo Prestipino, ennese, sono ospitate a Palermo, nello spazio espositivo Forum,su invito al progetto di promozione culturale 2017, Arte Contemporanea in Sicilia, dalla Direzione del Centro Commerciale Forum.
Suona strano che un intellettuale come lui si sia deciso a portare i lavori in un centro popolare. “Le mie opere non sono ammiccanti e spesso richiedono un momento di riflessione, per un rimando intellettuale.
E dunque è stata una scommessa con me stesso, ma quando ho posizionato le sculture nella Galleria, ho creduto che erano lì da sempre.”
Numerosi i visitatori,(la mostra si è inaugurata il 26 luglio e si chiude il 5 agosto) curiosi ed interessati, al punto che l’artista non nasconde la sua emozione. ” Un buon centro commerciale è come una bella e principale via di una qualsiasi città”, dice. I lavori interessano due momenti della vita artistica, come i bronzi degli anni 90 ,(sfere e sfirale), e lavori più recenti in materiale forex,rivestite con garza.
Chi segue il suo lavoro conosce la sua ricerca, la sperimentazione di materiali non convenzionali nella scultura e conosce anche il suo messaggio poetico. In questa personale ha usato molti materiali innovativi, perché, come lui stesso dice “Sono certo che le mie opere nascono da motivi emozionali, che mi illudo possano essere restituiti grazie alla sensibilità dei visitatori.”
Per sua scelta Prestipino é lontano dai grandi centri artistici, e vuole isolarsi nella sua ricerca. Rimane in studio per lunghi periodi, un ritiro ”devozionale” alla sua passione e alle sue idee. Una sorta di difesa, per non scivolare in banalità e influenze di stili.
Ecco la sua originalità, la ricerca della pietra, del ferro, del bronzo, del gesso che hanno un loro peso specifico, soprattutto nelle grandi dimensioni e non possono essere spostati facilmente.
Oggi, invece, con la mostra si allontana da se stesso. “Desideravo un materiale leggero e malleabile che potesse rendere la mia scultura leggera, come una piuma”. I lavori al Forum sembrano realizzati velocemente ed in modo vigoroso. Ma l'artista ha lavorato, trascinandosi dietro la sua inquietudine. Opere che si leggono come un insieme di tensioni, tra la vita e la morte, tra il giorno e la notte, il risveglio ed il disgelo.
Alla fine, nel suo bianco candido (colore che il Maestro predilige), l’esposizione è carica di energia e di rimandi, anche se, a volte velata di angoscia, con le sue ombre e le sue evoluzioni, ti impone come le nuvole lo sguardo e ti comunica la sua necessità ad esistere.