Il 30 marzo in marcia contro Crocetta

Collettivi, lavoratori, precari, ambientalisti a raccolta a Palermo

Hanno cominciato  su Facebook,dando voce a giovani come loro,  per parlare della Sicilia, delle sue bellezze, dei suoi disservizi.

Finchè un giorno si sono  trovati  una lunga lista di comitati e coordinamenti di lotta di tutta l'isola,con esternazioni di protesta che hanno superato le loro aspettative. Giulia Callari e Federico  Guzzo hanno individuato  Crocetta come una delle cause del problema alla base delle stesse proteste." Da  Valle del Mela, Gela, Licata, Niscemi, Marsala, Palermo , Crocetta diveniva costantemente uno   dei responsabili dei problemi di chi, in quei territori, vive e lotta per migliorarli.

E così lanciano una proposta che ha trovato immediato riscontro proprio tra i giovani e i meno giovani.

 L’idea prende corpo nel  corteo del 30 marzo, a Palermo, ed ha visto l'adesione di colllettivi cittadini, movimenti contro la guerra e le basi militari, coordinamenti provinciali, lavoratori e precari, scuole e università.

Sarà  “marcia popolare” , in grado di esprimere un esplicito quanto inequivocabile giudizio sulla politica del Pd e del governatore Crocetta in Sicilia." Il giorno da noi proposto, e scelto  non è casuale: il 30 marzo si celebra l’anniversario della rivolta del Vespro Siciliano", dicono i due laureandi  che non sono " sindacalisti né politici di professione; nè  candidati alle elezioni in cerca di visibilità e poltrone." Solo persone comuni contro  una politica in cui non si rispecchiano. 

"Non abbiamo che da perdere le nostre catene, ma fuori c’è un mondo da guadagnare!”Questo il loro motto. C'è da chiedersi forse

 i giovani si risvegliano e scendono nelle piazze?

Pare di si .E lo fanno per  fermare  inceneritori e trivelle,corruzione, disastri idrogeologici.

 Forse peccano di ingenuità,però, se pensano che il presidente della Regione si dimetta. 

"Non lo sappiamo; ma sappiamo che bisogna iniziare  a costruire la strada per tentarci. Quello che più ci interessa, del resto, non è mica sostituire Crocetta con qualche altro che prosegue il suo nefasto operato: è già stato così con Cuffaro e Lombardo. Vogliamo sviluppare momenti di “decisionalità” popolare.Vogliamo che assemblee e coordinamenti, acquistino forza e consapevolezza di potere essere il solo argine contro l’attuale classe dirigente. Fin dove possiamo arrivare non possiamo saperlo anticipatamente.Solo la partecipazione dei siciliani (non al singolo corteo, ma a questi percorsi di lotta) potrà dircelo. "Tutti conoscono il paradosso del calabrone: gli scienziati non sanno come faccia a volare con una struttura così pesante. Eppure il calabrone vola, semplicemente non ponendosi il problema."Ecco, noi non ci poniamo il problema di come finirà. Però sappiamo da dove  cominciare."

Si aspettano una massiccia adesione, i due giovani che hanno preparato  una  piattaforma cui tutti possono contribuire con  le istanze fondamentali di  ogni realtà.

Cresce il malcontento, cresce la rabbia, perchè non marciare verso un mondo diverso?

Il messaggio è questo. Un  movimento post -sessantottino che potrebbe aprire le porte ad una nuova primavera siciliana.

 E soprattutto ad una più reale coscienza civica,dicono,che unisca  le persone comuni in grado di essere liberi  da gioghi ed aspettative fasulle .

 Quante persone si prevedono alla marcia? "Ne riparliamo dopo", rispondono schernendosi Giulia e Federico   

 

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