venerdì 4 marzo 2005

Lago di Pergusa. Rinnovata la convenzione per lo studio dell’avifauna

Continua il rapporto di collaborazione tra l’assessorato provinciale al Territorio e Ambiente e l’Università di Palermo. E’ stata, infatti, rinnovata, la convenzione, siglata già lo scorso anno, che consentirà di proseguire lo studio di tutte le specie presenti nella riserva naturale speciale di Pergusa, sia essi mammiferi, rettili, uccelli e anfibi. La firma, ieri mattina, nei locali dell’Ente alla presenza dell’assessore al ramo, Salvatore Termine e del direttore della stazione di inanellamento dell’ateneo palermitano, Bruno Massa. I risultati dello studio, effettuato fino ad oggi, sono stati presentati in un cd, corredato di foto, a cura degli esperti palermitani e consegnato al servizio Ambiente dell’Ente. L’attenzione del mondo accademico sull’habitat naturale tipico della riserva naturale speciale di Pergusa offre, alla Provincia Regionale la possibilità di programmare e prevedere, sulla base di un valido supporto scientifico, interventi di salvaguardia del sito. Relativamente allo studio sui volatili si è osservato che lo scorso anno sono stati oltre 2000 gli uccelli che hanno svernato a Pergusa. Un vero e proprio censimento e un check up sulla salute dei volatili è stato possibile con la cattura mediante reti e attraverso il sistema dell’inanellamento. Quest’ultimo metodo, che consiste nel sistemare nella zampetta dell’animale un anello in cui sono riportati dati, permette di rilevare una serie di informazioni di carattere fisiologico e biometrico, che normalmente non si potrebbero rilevare. Tra le specie osservate anche il “Luì piccolo”, un piccolissimo volatile di appena 8 grammi di peso, il “Fiorrancino” tipica presenza nei climi continentali, e la “Cincia Mora” anch’esso di piccolissime dimensioni che si riproduce nella selva pergusina, in quanto predilige l’ambiente boschivo. L’incremento del livello delle acque ha favorito la nidificazione della “Moretta tabaccata” un’anatra protetta, considerata tra le specie prioritarie da salvaguardare a livello internazionale. “L’analisi dei dati rilevati fino ad oggi, - ha spiegato il professore Massa - ci consentono di potere affermare che l’ambiente pergusino è completamente rinato, assistiamo ad una biodiversità elevata che ci ha permesso di registrare un incremento soprattutto qualitativo delle specie presenti nella riserva.” Soddisfazione è stata espressa dall’assessore Termine, da anni oramai impegnato in prima linea nella salvaguardia e nel recupero ambientale del sito pergusino e che ha già in programma altri interventi mirati a migliorare anche la fruibilità del sito.

L’ufficio Stampa
Rossella Inveninato
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